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Bellavista Alma Dosaggio Zero Assemblage cl 75Bellavista Alma Dosaggio Zero Assemblage cl 75
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Armand De Brignac Brut Gold 75cl (Astucciato)Armand De Brignac Brut Gold 75cl (Astucciato)
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  • Agripunica

    Uno dei nomi più promettenti nella produzione del vino nato da una joint-venture tra il Gruppo Tenuta San Guido, la Cantina di Santadi, Antonello Pilloni presidente della Cantina e il leggendario enologo toscano Giacomo Tachis.

    Fu proprio quest'ultimo a pensare alla Sardegna e convinse tutti del fatto che potessero produrre un fantastico vino dalle uve coltivate nel Sulcis.

    Nel 2002, AGRIPUNICA acquisisce un'azienda composta da due tenute, Barrua e Narcao, site nella zona sud-occidentale della Sardegna, in un'area conosciuta come Basso Sulcis.

    Tutti sapevano bene di cosa fosse capace questa terra e dopo la prima vendemmia fu unanime l'accordo nell'affermare... “sarà un vino strepitoso!”.

  • Alta Vista Wines

    La famiglia d’Aulan produce vini in diverse regioni del mondo, dalla Francia - paese d’origine - all’Ungheria, per arrivare fino in Argentina, dove dal 1998 possiede l’azienda Alta Vista.

    Siamo quindici chilometri a sud di Mendoza, nel cuore di Chacras de Coria: è qui dove sono situate le cantine dotate delle migliori tecnologie d’avanguardia.

    Alla costante ricerca della massima qualità, partendo dall’uva per arrivare al prodotto finito, sono il malbec e il torrontés le due principali varietà vitate a essere valorizzate appieno, grazie alla combinazione del savoir faire francese con la passione argentina.

    L’estensione vitata su cui l’azienda può al momento contare è decisamente importante, e arriva a sfiorare i 1500 ettari complessivi, ripartiti in vari appezzamenti rientranti sia nel territorio di Mendoza che in quello di Salta.

  • Amuerte

    Amuerte è un marchio di gin fondato in Belgio da due giovani cugini visionari e intraprendenti, discendenti da famiglie di mastri distillatori da più generazioni.

  • Antonella Lombardo

    L’azienda si estende per circa 5 ettari coltivati a vigneti, all’interno di un’area storicamente vocata alla viticoltura. I vitigni coltivati per le varietà a bacca nera sono il Gaglioppo, il Nerello Mascalese, l’Alicante, il Calabrese Nero. Il Greco di Bianco e il Mantonico per le varietà a bacca bianca

    I vigneti, i più antichi allevati ad alberello e i più recenti a spalliera, vengono condotti in regime biologico nel pieno rispetto del piccolo ecosistema in cui sono collocati. La crescita della vite e la sua produzione sono strettamente legate alle caratteristiche del terreno e alla sua esposizione, al clima e alle pratiche agronomiche

    I lavori principali, come potature, arature, zappature, legature e i vari trattamenti a base esclusiva di rame e zolfo, vengono eseguiti con costanza e rigorosamente a mano

  • Argiolas

    Antonio Argiolas usava il termine idea per definire il sogno di una Cantina che fosse capace di raccontarsi al mondo, traendo forza dalla tradizione. L’eredità di quell’ambizione, custodita dai figli Franco e Giuseppe, è oggi valorizzata dai nipoti Valentina, Francesca e Antonio che, genitori di una nuova generazione, non smettono di scommettere sul valore della terra e delle sue produzioni, investendo in formazione e confronto.

    Dal loro grande vecchio, monumento di una storia imprenditoriale straordinaria, hanno voluto raccogliere la caparbietà e il senso della sfida col mondo, la gioia semplice e autentica delle vendemmie e della pigiatura, la passione che scaturisce dai mosti ribollenti e dai novelli effervescenti, la personalità che definisce i vini tenaci e maturi, morbidi come i calcari in cui affondano le radici, profumati e sapidi come il mare, longevi come i sardi.

  • Azienda Agricola Ceratti

    l territorio in cui sorge l’azienda vinicola Ceratti è intriso di un fascino particolare: l’ammaliante Mar Ionio; i colori e i profumi della Costa dei Gelsomini; gli antichi resti e gli incantevoli mosaici della Villa Romana di Palazzi, che sorge in un terreno annesso all’azienda.

    I vigneti, ubicati in aree collinari e ben esposte al sole, sono circondati da uliveti e agrumeti, le cui componenti arricchiscono le uve, conferendo ai nostri vini profumi e aromi persistenti e caratteristici.

    Apprezzati in Italia, in Europa e nel mondo, i vini dell’Azienda Ceratti sono oggi degustati da enologi, sommeliers e critici enogastronomici, inseriti in guide nazionali ed internazionali (Veronelli, Hugh Johnson, Panorama, Il sole 24 ore, Guida Slow Wine, Catalogo Bolaffi 1972) e presenti annualmente in numerosi eventi, fiere di settore, esposizioni e shows room (Degustazioni periodiche dell’AIS Lombardia-Associazione Italiana Sommelier, Il Salone dei Viaggiatori di Lugano, Foodex of Japan di Tokio, Fiera dell’Artigiano a Rho-Milano, Vinitaly di Verona).

  • Azienda Agricola Ceraudo

    Felice è colui che fa felici gli altri: è questa la frase che, dal muro dell’edificio principale, accoglie con benevolenza chiunque varchi la soglia di Contrada Dattilo.

    In quelle poche parole è racchiuso il senso di tutto quello che io e la mia famiglia abbiamo fatto da quando, nel lontano 1973, decisi di rischiare investendo tutte le mie risorse in un sogno: acquistai una tenuta agricola e decisi di piantare la mia vita nella terra.

    La cosa più importante la scoprii nel giro di poco tempo: la Natura non la si può governare, la si può soltanto assecondare.

    Ma per riuscire ad assecondarla bisogna conoscerla, profondamente. E si può arrivare a conoscerla soltanto amandola.

    Fu infatti un infinito amore per la terra e per tutti gli esseri viventi che la abitano a fare di noi, già negli anni ottanta, dei pionieri dell’agricoltra biologica, fino a ottenere, nel 1991, la certificazione ICEA.

    Ora che, dopo aver superato difficili sfide, siamo una fertile e felice azienda agrituristica biologica che, oltre al miglior olio di Calabria, produce 9 qualità di vino per un totale di 70 mila bottiglie all’anno, la mia più grande gioia è osservare il frutto del nostro duro lavoro: la terra che coltiviamo è tornata ad essere un microcosmo perfettamente funzionante sul cui equilibrio si regge una produzione di cibo di alta qualità e sostenibile nel lungo periodo.

  • Azienda Agricola Odoardi

    Tutto ha inizio nel 1480 quando gli Odoardi lasciano i territori Normanni dell’attuale Germania e mettono radici nel territorio di Terina che faceva parte di insediamenti del Paleolitico Medio risalente a 5mila anni prima della nascita di Cristo.

    La dolce collina calabrese che caratterizza Nocera Terinese, dalla quale si riesce ad osservare il fiume Savuto sfociare nel mar Tirreno con un occhio sempre rivolto alle Isole Eolie, 

    ha suscitato un fascino magnetico per il professor G. B. Odoardi, medico e clinico affermato, 

    che ha trasformato un’idea in un progetto a cui si dedica con passione: ampliare la gamma delle lavorazioni fino a gestirne l’intero processo produttivo. 

    Un innovatore, per mentalità e indole, che dal 1965 ha modernizzato le specializzazioni agricole sui terreni basandole su precisi dati agronomici e paesaggistici dando il via ad un percorso di valorizzazione di uliveti e vigneti.

    Nasce, così, l’affascinante avventura delle Cantine Odoardi. Prodotti di qualità, apprezzati in tutto il mondo, frutto di un impegno serio e costante nel tempo. 

  • Azienda Vinicola Cà dei Frati

    L’azienda Ca’ dei Frati è nota sin dal 1782 come attesta un documento che riferisce “di una casa con cantina sita in Lugana nel tener di Sermion detta il luogo dei Frati”.

    Nel 1939 Felice Dal Cero, figlio di Domenico, già viticoltore in Montecchia di Crosara, nel veronese, si trasferì in quella casa, in Lugana di Sirmione, intuendo fin da subito l’alta vocazione vitivinicola della zona.

    Dopo trent’anni di lavoro in vigna e in cantina, nel 1969, il figlio Pietro partecipa alla nascita della Doc iniziando a imbottigliare la sua prima etichetta di Lugana Casa dei Frati, successivamente detta Ca’ dei Frati.

    Nel 2012 Pietro Dal Cero viene a mancare lasciando l’eredità culturale alla moglie Santa Rosa e ai figli Igino, Gian Franco ed Anna Maria che gestiscono l’azienda con la stessa passione e determinazione.

  • Azienda Vinicola Ciacci Piccolomini d'Aragona

    La tenuta vanta le proprie origini fin dal secolo XVII e custodisce il proprio patrimonio storico in un palazzo sorto nello stesso periodo ad opera del Vescovo montalcinese e Abate dell'Abbazia di S. Antimo, Fabivs de' Vecchis. 

    Alla morte del Vescovo il Palazzo è posto all’incanto insieme alle vaste proprietà agricole a seguito della legge italiana sui beni dell’Asse Ecclesiastico e acquistato il 16 settembre 1868 dalla contessa Eva Bernini Cerretani.

    Il 31 dicembre 1877 la contessa Cerretani vende a sua volta l’intero patrimonio alla famiglia castelnuovese dei Ciacci.

    In seguito al matrimonio avvenuto nella prima metà del ‘900 fra il conte Alberto Piccolomini d’Aragona, discendente della stirpe di Enea Silvio Piccolomini noto come Papa Pio II, e la signorina Elda Ciacci, il cosiddetto Palazzo del Vescovo diventa Palazzo Ciacci Piccolomini d’Aragona. 

    Nel 1985, con l’estinguersi del casato, la proprietà è lasciata in eredità a Giuseppe Bianchini, già fattore della tenuta ormai da molti anni, che applica una filosofia di produzione totalmente nuova ed all’avanguardia per quegli anni, sviluppando ed incrementando produzione, qualità dei vini ed aprendo l’export dei nostri prodotti nel mondo.

    Giuseppe venuto a mancare nel febbraio 2004, lascia il compito di continuare il suo lavoro ai figli Paolo e Lucia.

  • Azienda Vinicola Tramontana

    In Calabria la famiglia Tramontana è da sempre associata all’idea del buon vino.

    I canoni di genuinità trasmessi di generazione in generazione e il rispetto per le antiche tradizioni sono i principi cardine che permettono all’Azienda di occupare, non solo nel territorio calabrese, un ruolo di spicco nel campo della vinificazione.

    Il risultato di questo processo è un prodotto di alta qualità che racchiude la sua essenza nel sapore e nella genuinità.

    Le capacità imprenditoriali degli attuali proprietari e il valore dei vini della Cantina Tramontana costituiscono un marchio di fiducia per tutti coloro che vogliono riscoprire in un bicchiere di vino la genuinità di un tempo.

    Una garanzia sicura, attestata anche dalle numerose richieste dei prodotti da ogni parte d’Italia e da alcuni paesi europei.

  • Bellavista Franciacorta

    Un amore profondo lega da sempre Vittorio Moretti alla terra. Il ricordo mai sopito delle spensierate estati dell’infanzia, trascorse nelle campagne dei nonni materni, riaffiora con slancio molti anni più tardi, quando decide di “fare agricoltura” e di scoprirsi vignaiolo.

    La sua determinazione fa sì che l’intuizione prenda forma. Un pensiero e un’azione che si autoalimentano a vicenda, tramutandosi in un crescendo inarrestabile.

    Così nasce Bellavista, nel cuore della Franciacorta.

    In principio si tratta di pochi ettari, una casa di famiglia e adiacente la cantina, con il desiderio di fare del buon vino da condividere con gli amici.

    Ma la potenza del sogno è travolgente, alimentata dall’innata inclinazione di Vittorio Moretti di raggiungere la perfezione in ogni sua opera.

    Determinanti i viaggi in Francia, lì si respira un’aria nuova, si impara dai grandi maestri, si scoprono luoghi e genti la cui esistenza ruota attorno al vino.

  • Bisol

    Una vera e propria “cave” scavata nella preziosa roccia e terra del Prosecco, che mantiene in tutti i periodi dell’anno una temperatura compresa tra i 10° e i 15°C e che conserva perfettamente alcune delle storiche bottiglie Bisol, le più prestigiose prodotte nel corso dei secoli.

    La cantina di famiglia viene mantenuta intatta in ogni suo originale dettaglio da sempre.

    E’ proprio per questo motivo che è capace di evocare sensazioni così intense ed un forte coinvolgimento in chi la visita, invogliando a tornarci di nuovo per assaporare il fascino unico della storia e della tradizione.

  • Bisson Vini

    I vini Bisson nascono agli albori del 1978 quando Pierluigi Lugano, maestro d’arte e sommelier affermato, conscio delle potenzialità che intuiva esser nascoste negli aspri vini dei contadini liguri, decide di tentare “l’avventura” di valorizzazione delle uve della Riviera Ligure del Levante.

    Avvia cosí, assieme alla moglie Wally Bisson, la Bottega del Vino a Chiavari, fondando quindi l’azienda Bisson.

    Inizia quindi ad acquistare piccole partite d’uva dai contadini della zona e a vinificarle nella propria cantina. Applicando moderne tecniche di vinificazione, porta avanti numerosi esperimenti per capire come trattare le uve locali.

    Gli ottimi risultati ottenuti, hanno permesso di far “rivivere” quei vini liguri autoctoni che ormai erano praticamente scomparsi, come per esempio la “Bianchetta Genovese” ed il “Cimixià”, e di creare nuove intuizioni come il “Musaico”, vino rosso di spiccata personalità.

  • Bollinger

    Ad Ay, uno dei paesi storici del cuore della regione francese della Champagne, si trova la Maison Bollinger, fondata nel 1829 da Athanase Louis Emmanuel conte di Villermont, che scelse di unirsi in società con il tedesco Joseph Bollinger e con l’appassionato di vino Paul Ranaudin.

    Nel corso degli anni, dopo essere riuscito a imporre con successo le proprie bollicine soprattutto nel mercato inglese e in quello statunitense, fu proprio Joseph Bollinger a divenire l’uomo-simbolo della Maison.

  • Braida Vini

    La storia di Braida si lega a quella di Rocchetta Tanaro, piccolo centro del Monferrato astigiano.

    “Il mio paese non è una sorpresa, son dieci vigne, sei case, una chiesa”: sono parole dello chansonnier Paolo Frola, che è anche il medico condotto di Rocchetta. La canzone fu scritta con Gianni Mura, bevendo la Barbera di Rocchetta. Di quelle dieci vigne cantate da Frola, alcune sono Braida.

    Erano di nonno Giuseppe, poi sono passate a papà Giacomo, adesso le coltivano Giuseppe e Raffaella Bologna.

    L’azienda nasce dall’entusiasmo, la passione e il coraggio imprenditoriale di un rocchettese “Doc”, Giacomo Bologna.

    “Braida” era il soprannome che il padre di Giacomo, Giuseppe Bologna, di professione carrettiere, si era conquistato giocando a pallone elastico, per via della sua somiglianza con campione di questo sport.

    Dal padre Giacomo eredita, insieme al soprannome, l’amore per lo sport e per i cavalli e un ampio vigneto di Barbera sulle colline di Rocchetta.

    Le proprietà Braida si trovano tra Monferrato astigiano e Langhe. 
Il cuore dell’attività è rappresentato dai vigneti di Rocchetta Tanaro, terreni di medio impasto, con sabbia e argilla pressoché in egual misura; qui si trovano i pregiati cru Bricco dell’Uccellone, Bricco della Bigotta e Montebruna e le terre ricche di limo dove nasce il Grignolino d’Asti Limonte.


    Altre vigne si trovano a Castelnuovo Calcea e a Costigliole d’Asti, sempre nel Monferrato, terreni sciolti e leggeri composti da sabbie calcaree nel primo caso, argilloso-calcarei con ottima esposizione collinare nel secondo. 


    In Langa si coltiva il Moscato sui terreni a prevalenza sabbioso-calcarea di Mango. Dai terreni sciolti, ricchi di sabbia misti a marna calcarea di Trezzo Tinella nasce la produzione di vini bianchi fermi commercializzati con il marchio Tenuta Serra dei Fiori.

  • Cà del Bosco

    La storia inizia quando Annamaria Clementi Zanella, madre di Maurizio, acquista "Cà del Bosc", una piccola casa in collina ad Erbusco, due ettari di proprietà immersi in un fitto bosco di querce e castagni. Da sempre è la fonte di ispirazione del figlio Maurizio.

    Antonio Gandossi è il fattore di Cà del Bosco, pianta personalmente i primi vigneti tra cui quelli ad alta densità, all'epoca non presenti in Italia.

    Nel 1972 nasce il primo vino: Pinot di Franciacorta Bianco.

  • Cantina Biondi-Santi

    Quella dei Biondi Santi, è una storia di sette generazioni dove ciascuna ha offerto il proprio contributo.

    “Questo è il primo concetto importante, ogni personaggio della famiglia ha lasciato qualcosa di significativo per l’azienda e per Montalcino”.

    A partire da Clemente Santi, che alla Tenuta Greppo iniziò a vinificare il Sangiovese in purezza e ideò di fatto la parola “Brunello”, apparsa nel 1869 sulla medaglia d’oro ottenuta per il suo “vino rosso scelto (brunello) del 1865”.

    Fu suo nipote Ferruccio, invece, a produrre la prima bottiglia di Brunello di Montalcino, annata 1888, e a creare il marchio Biondi Santi, unendo i cognomi di suo padre, Jacopo Biondi, e di sua madre, Clemente Santi.

    Biondi Santi, Creatore del Brunello di Montalcino

  • Cantina Ferrocinto

    L’azienda si estende per 130 ettari con 50 dei quali coltivati a vigneto con uve a bacca bianca e rossa.

    I vitigni più rappresentativi sono quelli autoctoni del territorio: il Montonico, il Greco Bianco, il Moscato e il Pecorello e tra i rossi il Magliocco Canino e Dolce, l’Aglianico e il Calabrese. Solo una piccola parte è piantata a Cabernet Sauvignon e Chardonnay.

    L’enorme patrimonio naturale nel quale si trova immersa l’azienda, il Parco del Pollino, richiede scelte molto responsabili. Il regime di coltivazione è in conversione biologico, controllata da Bioagricert.

    Il lavoro dell’uomo in vigna preserva le caratteristiche del terroir operando in perfetta armonia con la natura. Ogni scelta è frutto di una sintesi perfetta tra tradizione secolare e nuove acquisizioni tecnologiche.

  • Cantina Gaja

    La cantina Gaja non è solo uno dei grandi nomi storici del vino italiano, ma un vero ambasciatore, che ha contribuito in modo determinante alla fama e alla reputazione internazionale della nostra enologia.

    La tenuta Gaja è stata fondata a Barbaresco nel 1859, ma il suo grande successo si deve soprattutto alle intuizioni e alla tenacia di Angelo Gaja. Convinto del valore del territorio piemontese e della qualità dei suoi vini, Gaja ha deciso di puntare ai massimi livelli, curando nei minimi dettagli ogni aspetto della produzione.

    I suoi grandi vini nascono da una profonda conoscenza del territorio, da una accurata selezione e valorizzazione delle parcelle più vocate e da una gestione della vigna minuziosa e attenta, basata su un drastico abbassamento delle rese, per cercare di ottenere una maggiore intensità e concentrazione aromatica.

    Le innovazioni introdotte da Angelo Gaja hanno coinvolto anche la fase di vinificazione, con estrazioni delicate e ben calibrate per esaltare finezza ed eleganza. Per gli affinamenti, ha sperimentato con successo l’utilizzo delle barrique accanto alle botti grandi, sempre con l’intento di rivelare e mettere in risalto le caratteristiche eccezionali di ogni singolo terroir. 

    Gaja ha sempre ricercato la migliore soluzione, utilizzando ciò che di buono c’era nelle antiche consuetudini del territorio, ma ricorrendo anche a pratiche provenienti da altre grandi regioni del vino.

  • Cantina Jermann

    Inizia negli anni ’70 la bella storia di Silvio Jermann, fatta di un percorso che nell'arco di un trentennio ha portato i suoi vini a essere conosciuti e apprezzati in Italia e in tutto il mondo.

    La sua famiglia, proprietaria di molti dei terreni ancora oggi in uso, si stabilisce nel Collio alla fine dell’Ottocento. La svolta però arriva quando un giovane Silvio prende in mano le redini dell'azienda, e grazie anche ai tanti insegnamenti appresi durante gli studi di enologia e durante le esperienze all'estero, comincia a produrre vini moderni e di grande personalità, gli stessi che conosciamo ancora oggi.

    Da qui è nata la cantina Jermann, realtà che può contare attualmente su oltre centotrenta ettari di vigneto, e che soprattutto dialoga ogni giorno con il mondo, mantenendo però l’attenzione sempre puntata sulle cose concrete da cui far nascere grandi vini bianchi e rossi. L’amore per la terra è infatti la pietra miliare di questa azienda agricola, grande perla del Collio, rinomata per i suoi eccezionali bianchi ma anche per i suoi rossi robusti e tradizionali.

  • Cantina Lungarotti

    Simbolo dell’eccellenza enologica umbra, Lungarotti ha scritto la storia del vino in Italia e nel mondo.

    Una storia di successi, che prosegue di generazione in generazione, fondata sulla viticoltura di qualità, ma anche sulla capacità di costruire intorno al vino un circuito virtuoso incentrato su ospitalità d’eccezione, valorizzazione del patrimonio storico e culturale ed esperienze autentiche a contatto con la natura.

    Un universo di valori che costituiscono la Lungarotti Experience

  • Cantina Magna Graecia

    La scelta di un nome presuppone quasi sempre un ritorno a qualcosa di grande, che appartiene inesorabilmente al passato. Per questo: Magna Graecia

    I greci svilupparono da subito efficaci tecniche di viticoltura, favorendo la coltivazione della vite e la produzione di vino. In Calabria l’antico sapere è divenuto parte integrante della storia e delle tradizioni, tant’è che in provincia di Cosenza, a Sibari, è ancora visibile un vero e proprio enodotto costruito dai greci.

    Magna Graecia trae ispirazione dalla storia e da quattro generazioni è impegnata nella coltura e nella produzione di vini di qualità.

    Una storia contraddistinta dalla passione e fortemente legata al territorio di appartenenza. “Gaudio” è il nome del vigneto impiantato a Spezzano della Sila dal capostipite della famiglia Granata.

  • Cantina Mastroberardino

    La famiglia Mastroberardino vive il contesto socioculturale vitivinicolo da oltre due secoli, in base alle più attendibili ricostruzioni storiche.

    Le prime tracce della presenza in Irpinia risalgono al catasto borbonico, a metà del Settecento, epoca in cui la famiglia elesse il villaggio di Atripalda a proprio quartier generale, ove sono tuttora situate le antiche cantine, e di lì ebbe origine a una discendenza che legò indissolubilmente le proprie sorti al culto del vino.

    Dieci generazioni, da allora, hanno condotto le attività di famiglia, tra alterne vicende, come sempre accade nelle storie delle imprese familiari di più antica origine.

    Le tenute di famiglia sono localizzate in Irpinia, culla di tre DOCG: Greco di Tufo, Fiano di Avellino e Taurasi, distribuite nelle varie aree del territorio con l’obbiettivo di preservarne l’identità ed assicurare la salvaguardia prima, la continuità e lo sviluppo poi, della viticultura autoctona

  • Cantina st. Michael-Eppan

    Appiano, alle porte delle Dolomiti  con oltre 1.000 ettari di vigna, è il più grande comune vitivinicolo dell'Alto Adige nel cuore della provincia di Bolzano.

    I 385 ettari di vigneti dei 330 soci della Cantina sono sparsi su pendii soleggiati, dove la natura offre eccellenti presupposti per la produzione di straordinari vini.

    La maggior parte dei vigneti di Pinot Bianco, Sauvignon e Pinot Nero si trova sui pendii ai piedi del massiccio della Mendola, zona nota come Appiano Monte, da 400 a 700 m.

    Pinot Grigio, Chardonnay e Gewürztraminer vengono coltivati invece sulle colline che costeggiano la famosa Strada del Vino dell’Alto Adige, circostanti la Cantina, ad un’altitudine di 400 m.Dalle uve di una zona particolare che contorna il Lago di Monticolo,

    a 550 m, prende vita il nostro Riesling Montiggl.

    In luoghi con un’altitudine più elevata, fino a 900 m, viene praticata la cosiddetta “viticoltura eroica”.

    Nascono qui vini come il Müller Thurgau ed il Riesling.

    Nelle zone più calde crescono le vigne dedicate ai vini rossi di maggior struttura. Nella conca di Bolzano ecco il Lagrein. Dal Lago di Caldaro, passando lungo la Strada del Vino fino a Cortaccia, arriviamo ai vigneti di Merlot e Cabernet.

    I rari vigneti rimanenti adibiti a Schiava sono situati in alcune zone storiche dell’Oltradige.

  • Cantine Benvenuto

    L’Azienda vinicola Benvenuto nasce per l’intraprendenza di Giovanni Benvenuto che, trasferendosi dall’Abruzzo in Calabria, a Francavilla Angitola, realizza il suo sogno di creare un’azienda vinicola sfruttando le potenzialità degli apprezzamenti di terra appartenuti al nonno paterno. 

    L’impegno costante ed il perfezionamento di tecniche agronomiche ed enologiche hanno consentito alle Cantine Benvenuto di contraddistinguersi per una  produzione di qualità che rispetta e reinterpreta le caratteristiche naturali e culturali del territorio.

    Dalla coltivazione alla vinificazione, le Cantine Benvenuto perseguono un unico grande impegno: la salvaguardia della natura.

    In un’ottica di valorizzazione del territorio e nel rispetto dei tempi imposti dalla natura, l’azienda concentra le sue cure su vigneti autoctoni e adotta tecniche di coltivazione biologica a cui segue la tradizionale raccolta a mano in cassette, producendo vini dalla forte personalità capaci di portare in bottiglia una traccia del territorio di appartenenza: lo Zibibbo, il Malvasia, il Greco Nero ed il Magliocco sono le specialità di uve che da secoli si esprimono in una terra che decanta sapori forti dal gusto unico.

  • Cantine Bertani

    Bertani è una delle più importati e prestigiose cantine della Valpolicella.

    Una storia che inizia lontanissimo, esattamente nel 1857, con la fondazione della cantina da parte dei fratelli Giovan Battista e Gaetano Bertani. Quest'ultimo veniva da un lungo periodo di apprendimento trascorso alla scuola del grande Professor Guyot, in Francia.

    Da allora, tradizione e innovazione sono sempre andate di pari passo, dai tanti investimenti in vigna e in cantina fino all'acquisto della splendida Villa Novare, una tenuta che rappresenta nel mondo lo straordinario lavoro portato avanti ancora oggi dalla famiglia Bertani.

  • Cantine del Notaio

    Avevo, credo, circa sette anni, e ancora me lo ricordo come se fosse ieri.

    Mi avviai, per curiosare, verso la vigna del nonno. Lo trovai chino, vicino ad un tralcio.

    Era un uomo burbero e mi ispirava un timore reverenziale ma lì, tra le sue viti, aveva un’espressione serena e insolitamente dolce.

    Si voltò, mi vide e, improvvisamente, ridivenne serio.

    “Tu, come ti chiami?”, mi disse.

    Ero davvero spaventato. Il nonno è impazzito, pensai, non sa più come mi chiamo!

    Feci per filarmela, ma lui mi prese per un braccio e mi incalzò ancora “Tu, dimmi, svelto, come ti chiami?”

    “Gerardo” risposi, con un filo di voce.

    “Ti chiami Gerardo” disse, “ti chiami come me. Per questo, le mie vigne ti apparterranno”.

    Oggi, ripensando a lui, sorrido, riflettendo su come, dopo varie vicende e dopo oltre 30 anni, abbia ritrovato, fiero, le mie radici, raccogliendo quell’eredità di mio nonno e decidendo di farne il centro della mia vita.

    Comprendo, infatti, che la vera eredità trasmessami è, al di là delle vigne, quel patrimonio di valori, quell’amore per le cose “fatte bene”, quella voglia di fare più che avere.

    La passione per la viticoltura è antica nella famiglia Giuratrabocchetti e si tramanda da generazioni.

    E' da questa tradizione che nasce, nel 1998, l'azienda Cantine del Notaio, quando Gerardo Giuratrabocchetti, laureato in Scienze Agrarie, raccoglie, con la moglie Marcella, la sfida di valorizzare l'Aglianico del Vulture coltivato nelle proprie vigne, unendo tradizione, innovazione, storia e cultura del territorio.

    Con il Professor Luigi Moio, ordinario di Enologia presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", si approfondisce la ricerca sulle potenzialità enologiche di questo vitigno, il più importante del Sud Italia, austero e generoso al tempo stesso e capace di regalare vini dalla straordinaria personalità.

  • Cantine Ferrari

    Il mito Ferrari nasce da un uomo, Giulio Ferrari, e dal suo sogno di creare in Trentino un vino capace di confrontarsi con i migliori Champagne francesi.

    È un pioniere: è lui che per primo intuisce la straordinaria vocazione della sua terra, lui che per primo diffonde lo Chardonnay in Italia.

    Comincia a produrre poche selezionatissime bottiglie, con un culto ossessivo per la qualità.

    Non avendo figli, Giulio Ferrari cerca un successore a cui affidare il suo sogno.

    Fra i tanti pretendenti sceglie Bruno Lunelli, titolare di un’enoteca a Trento.

    Grazie alla passione e al talento imprenditoriale, Bruno Lunelli riesce a incrementare la produzione senza mai scendere a compromessi con la qualità.

  • Cantine Firriato

    La Cantina Firriato fu fondata nel 1988 da Fabrizio e Giovanni, due fratelli appassionati di vino. Dall'acquisto della terra in Sicilia, Fabrizio e Giovanni hanno voluto far rivivere un patrimonio culturale tra i più antichi e brillanti.

    Oggi la tenuta di Firriato si estende per circa 500 ettari, la maggior parte dei quali sono vigneti e circa 15 ettari di oliveti.

    I terreni sono coltivati con particolare cura, secondo i più moderni principi di rispetto dell'ambiente e della biodiversità.

    La qualità dei suoi prodotti, la volontà di miglioramento continuo e la volontà di sperimentare e sviluppare nuove aree di produzione sono i punti di forza di Firriato, questo ha reso la cantina un'icona riconosciuta a livello mondiale.

  • Cantine Lavorata

    Luigi è stato il primo della famiglia Lavorata a dedicarsi, verso la metà del 1800, alla viticultura; successivamente il figlio Domenico coltivò la passione del padre. Nel 1958, il secondo dei suoi dodici figli, Vincenzo, con cura meticolosa produceva vino e lo vendeva in tutta Italia.

    Con Ilario, undicesimo figlio di Domenico, la produzione del vino è cresciuta, perché ha coniugato i valori della tradizione e della famiglia, con quelli dell’innovazione e della globalizzazione.

    In poco tempo i suoi vini hanno conquistato i mercati stranieri, in particolare quello del Belgio e della Germania.

    Oggi, con la stessa passione, attenzione e dedizione la Cantina è diretta da Domenico (figlio di Ilario), enologo, che si occupa dei vigneti e della produzione, da Adele, che segue la parte amministrativa, da Domenico (figlio di Vincenzo) e Danilo che hanno il compito di gestire la parte commerciale.

    Il lavoro sinergico della famiglia, l’attaccamento alla tradizione, la scelta scrupolosa dei vitigni autoctoni, hanno dato impulso alla produzione di vini “particolari” apprezzati dal mercato nazionale ed estero e i numerosi premi e riconoscimenti, per alcuni vini, sono motivo d’orgoglio per la cantina ed un ulteriore stimolo per far conoscere la propria terra attraverso il vino.

  • Cantine Librandi

    La nostra storia con la vigna e con il vino va avanti da tre generazioni.

    Dal 2012 l’azienda è condotta da Nicodemo, Raffaele, Paolo, Francesco e Teresa Librandi, impegnati in prima linea in tutte le attività dell’azienda: dalla gestione dei vigneti alla commercializzazione. Walter Librandi è invece impegnato nell'attività di imbottigliamento mentre Daniela Librandi fa parte della compagine sociale. 

    "Durante tutti questi anni i cambiamenti sono stati tantissimi, ma la vocazione viticola e lo stretto rapporto con il territorio hanno sempre acceso la nostra passione e sono sempre stati al centro dei nostri progetti". 

    Librandi, una realtà vitivinicola che nasce negli anni ’50, e che nel corso dei decenni ha portato nel mondo i sapori di Cirò, facendone conoscere non solo le bellezze ma anche e soprattutto le varietà più tipiche.

    È qui per esempio che il gaglioppo, la più importante delle uve autoctone della zona, riesce a esprimersi al meglio, regalando vini profumati e fini. Non solo, la zona del Cirò Classico, affacciata sul mare e riparata dalle montagne, si è rivelata ideale alla coltivazione della vite, motivo per cui tutti i vini di Librandi si distinguono per equilibrio ed eleganza.

    Una tradizione che si perpetua nel tempo grazie alla particolare attenzione che viene rivolta alla vigna, e per merito della continua tensione nei confronti della qualità, in tutti i suoi aspetti.

  • Cantine Oddero

    È difficile indicare con sicurezza una data di inizio della nostra vinificazione, in quanto i vigneti e le cascine che oggi abitiamo sono da sempre appartenuti alla nostra famiglia.

    Da uno studio dei documenti parrocchiali e comunali, tuttavia, risulta con sicurezza che gli Oddero sono presenti sul territorio di La Morra almeno dal XVIII secolo.

    Attraverso scritti, atti notarili e fotografie private, sappiamo che Giovanni Battista Oddero (1794 -1874) – e in seguito i suoi figli Lorenzo (1821-1903) e Luigi (1832-1893) – a cavallo fra Settecento e Ottocento cominciarono a vinificare le uve prodotte da vigneti ubicati nel Comune di La Morra.

     È grazie a loro che il nostro vino prese le vie del mondo, dapprima venduto in piccoli fusti e damigiane e, dal 1878, in bottiglia, grazie agli sforzi del primo Giacomo Oddero (1851-1915).

    Alcuni recenti ritrovamenti dimostrano che, verso la fine del XIX secolo, il Barolo Oddero fosse già esportato, con successo, verso le Americhe, in piccoli fusti di legno di rovere.

    Anche in Italia i vini Oddero conquistano importanti riconoscimenti. Nel 1911, il nostro Barolo è protagonista all’Esposizione Internazionale di Torino, prendendo parte alla degustazione organizzata dal Circolo Enofilo Subalpino, in occasione del 50° anniversario dell’Unità d’Italia.

  • Cantine Statti

    La nostra azienda agricola si trova nella piana di Lamezia Terme, lungo le coste dell'antico fiume Amato, che è una delle zone agricole più antiche della Calabria che trova la sua origine culturale nei primissimi anni dello stabilimento delle colonie della Magna Grecia .

    Una delle tenute più antiche della Calabria, dove storia ed innovazione vanno di pari passo per le Cantine Statti, proprietà della storica e prestigiosa famiglia Statti sin dal XV secolo.

    La tenuta raggiunge i cinquecento ettari e rappresenta una delle più grandi proprietà agricole della Calabria.

  • Cantine Vincenzo Ippolito

    Fondata nel 1845 da Don Vincenzo, l’azienda Ippolito può vantare il titolo di cantina più antica esistente oggi in Calabria.

    Con sede nel centro storico di Cirò Marina, cuore della viticultura calabrese, l’azienda include una tenuta agricola di oltre 100 ha, con soli vitigni autoctoni, distribuiti tra dolci colline e soleggiate pianure a ridosso del Mar Jonio, situate nella zona classica del Cirò.

    Don Vincenzo, persona audace, ambiziosa e intuitiva dopo aver conseguito il diploma in agraria, si dedicò pienamente all’attività vitivinicola intrapresa da suo nonno.

    L’idea di imbottigliare il vino, pionieristica in Calabria, si dimostrò rivoluzionaria, innovativa e lungimirante.

  • Casa Comerci

    L’azienda ri-nasce dalla volontà di Domenicoantonio Silipo e dei sui figli di riprendere l’azione di Francesco Comerci che la fondò alla fine del 1800.

    Se il principio ebbe inizio grazie alla tenacia di quest’uomo, la crescita dell’impresa sarebbe stata invece nutrita da una passione tutta femminile. Il futuro dell’azienda venne ipotecato su due nomi: Michelina e Rosina.

    Francesco ebbe due figlie femmine, una disgrazia per la Calabria di allora, ma non per lui.

    A loro insegnò fin da piccole il valore della terra, il prestigio e la qualità dei suoi frutti. Ciascuna crebbe con una preferenza.

    Michelina innamorata della potenza dell’ulivo, Rosina, la secondogenita, dalla generosità della vigna.

    Proprio lei prosegue la strada tracciata dal padre. Per ironia della sorte, Rosina si sposa con Domenicoantonio Silipo, il bottaio del paese. Dalla loro unione nascono 7 figli.

    Rimasta vedova, Rosina, determinata ed educata a non demordere, comincia a dedicarsi con vigore al progetto del padre. Particolarmente legata all’ultimo figlio Salvatore, nato pochi mesi prima della morte del marito, e che chiama addirittura confidenzialmente Micuccio in onore del consorte, decide di eleggerlo erede delle terre e delle attività̀ del vino della famiglia.

    Salvatore cresce e, divenuto avvocato, con sapiente e travagliata lungimiranza per sé e la sua famiglia, sceglie di emigrare, seguendo il destino di tanti altri suoi conterranei e uomini del sud di quell’epoca.

    Decide di stabilirsi in Emilia, trovandola approdo non dissimile dalla sua Calabria, proprio per il legame con la terra che lì era altrettanto forte. La sua partenza verso il nord non comporta l’abbandono delle vigne di famiglia. Salvatore affida in comodato tutte le proprietà a dei coloni, per poi recarvisi annualmente con la gioia di fare il vino: e la voglia di trasmettere ai figli questa passione, ereditata, come regola e insegnamento di vita.

    Si giunge così a Domenicantonio, il figlio che porta il nome del nonno bottaio.

    A lui si deve la scelta di ricostruire l’azienda Comerci, un passo che sente di fare per onorare la storia della sua famiglia, anche se sono tanti i chilometri che tengono lontana l’Emilia Romagna da Nicotera.

    Dopo anni di programmazione e di condivisione con gli amici della vita e con i due figli, Francesco e Federico, decide di ricostruirla. Compra altro terreno ed oggi l’azienda vanta una proprietà di quasi 30 ettari, di cui 15 a vigneto ed il resto ad oliveto. Persegue l’obiettivo di fare il vino dal Magliocco canino lavorato in purezza, per assecondare la vocazione ampelografica del territorio e per continuare a produrre in linea con il gusto e la capacità evocativa del passato.

  • Castello di Neive

    Le Langhe del Piemonte continuano, anno dopo anno, il loro percorso di affermazione nell’elite delle zone vitivinicole più rinomate di tutto il mondo.

    Tra le varie realtà storiche di queste aree spicca l’azienda agricola Castello di Neive, situata nell’omonimo paesino poco distante dal comune di Barbaresco.

    L’origine di questa cantina si deve a Giacomo Stupino, geometra che grazie alla grande e profonda conoscenza di queste zone iniziò ad acquistare i terreni e le vigne situate nelle posizioni migliori. Passo dopo passo Giacomo iniziò così la prima produzione di vini piemontesi, sia per consumo proprio che per vendita sfusa; dopo poco la richiesta aumentò sempre di più, consentendo a Giacomo di acquistare il famoso Castello di Neive con le sue ampie cantine.

    Dopo la morte di Giacomo nel 1970, sono i suoi quattro figli, Anna, Italo, Giulio e Piera, a continuare il processo di sviluppo e ammodernamento dell’azienda. In particolare Giulio e Italo diedero inizio al primo imbottigliamento dei vini marchiati Castello di Neive, e si mossero anche dal punto di vista della ricerca, collaborando con l’Università di Agraria di Torino per la riscoperta di un’uva allora quasi sparita e sconosciuta, l’arneis.

    Negli ultimi anni Italo si è dedicato anima e corpo allo sviluppo del brand con un focus importante sui mercati stranieri. Oggi la tenuta si estende su una superficie di circa 60 ettari, di cui 26 vitati, coltivati con nebbiolo, barbera, arneis, dolcetto, pinot nero, albarossa, riesling, grignolino e moscato. Ogni vitigno è seguito con passione e dedizione per far sì che possa trovare l’habitat ideale per esprimere se stesso.

  • Champagne Billecart-Salmon

    Tutto inizia nel 1818, quando Nicolas François Billecart ed Elisabeth Salmon si sposano e fondano la loro Maison di champagne.

    È la storia di una famiglia, perché anche Louis Salmon, fratello di Elisabeth e appassionato di enologia, partecipa alla produzione dei vini.

    Ed è così che, dopo sette generazioni, tutta la famiglia contribuisce ancora a tramandare la tradizione, restando fedele a un impegno immutabile: “Privilegiare la qualità, puntare all’eccellenza”.

  • CHÂTEAU HAUT-MARBUZET

    Château Haut-Marbuzet è una tenuta produttrice di vino nell’appellation Saint-Estèphe, nella zona di Haut Médoc a Bordeaux.

    Sebbene le sue origini risalgano al XVIII secolo, la tenuta è emersa come produttrice di altissima qualità a partire dal 1952 dopo la sua acquisizione da parte di Hervé Duboscq.

    Oggi, suo figlio Henri Duboscq è l'enologo e proprietario di Haut-Marbuzet, oltre ad essere proprietario anche di altre prestigiose tenute come Château Chambert-Marbuzet e Château Tour de Marbuzet.

    Inizialmente quotata tra i Cru Bourgeois nel 1932, e successivamente promossa Grand Bourgeois Exceptionnel nel 1978, Château Haut Marbuzet è stata classificata come una delle 9 Crus Bourgeois Exceptionnels nella classificazione ufficiale del 2003.

    David Peppercorn, Master of Wine britannico, importatore di vini francesi e famoso autore di libri sui vini di Bordeaux ha dichiarato che: "Oggi, l'Haut-Marbuzet è ampiamente considerato come un vino cru classé, ben oltre il gradino più basso".

    Con i terreni incuneati tra gli Chateau Cos d'Estournel e Montrose, il vigneto copre 61 ettari ed è piantato per il 50% a Cabernet Sauvignon, il 40% a Merlot ed il 10% a Cabernet Franc.

    Affacciati sull'estuario della Gironda, i vigneti si trovano principalmente sul costone di ghiaia di Marbuzet e sull'altopiano di Long Treytin.

    L'alta percentuale di merlot, piuttosto insolito nei tradizionali blend di Saint Estèphe, oltre ad un lungo affinamento in barrique di rovere nuove, contribuisce notevolmente alla morbidezza del vino.

    Spesso descritti come vini esotici o opulenti, i vini Haut-Marbuzet sviluppano un'elasticità ed un carattere personale insoliti nello stile normalmente austero di Saint-Estèphe.

    Un secondo vino viene prodotto dalle viti giovani, sotto i 12 anni, con l'etichetta Château MacCarthy, che riprende il nome della famiglia giacobita irlandese che piantò il vigneto.

  • Di Majo Norante

    Di Majo Norante produce vini da uve proprie sin dall'Ottocento, come testimoniano le cantine sotto la piazza e nel vecchio palazzo di famiglia a Campomarino.

    La dedizione alla coltura della vite è ereditata da Alessio di Majo Norante ed è pianificata oggi insieme alla passione per la ricerca e la sperimentazione. Di Majo Norante produce i propri vini esclusivamente dagli 123 ettari dell'antico feudo dei Marchesi Norante di Santa Cristina.

    La filosofia enologica dell'azienda Di Majo Norante rispetta l'approccio tradizionale alla coltivazione della vite ed alla produzione del vino, nel tentativo di conservare tutte le caratteristiche degli uvaggi mediterranei.

  • Distilleria Berta

    Distillerie Berta è una rinomata distilleria di grappa piemontese fondata nel lontano 1947 da Paolo Berta, figlio di un vignaiolo di Mombaruzzo, che apre la prima distilleria a Nizza Monferrato, per affiancare alla produzione vinicola del padre l’offerta dei distillati. 

  • Domaine François Feuillet

    Il Domaine François Feuillet ha sede nel paese di Chevannes e nasce dalla collaborazione tra due generazioni differenti, ma unite dalla comune passione per il vino: François Feuillet, un importante uomo d’affari francese, e David Duband, giovane enologo.

    François Feuillet innamorato della Borgogna inizia qui ad acquistare vigneti sin dagli anni ‘90 del 1900 prediligendo l’acquisto di piccole parcelle di terreno ubicati nei villaggi di Vosne-Romanée e Nuits-Saint-Georges. Sempre negli anni ’90 François Feuillet conosce l’enologo David Duband, quando questo ha appena terminato gli studi in enologia a Beaune. Tra i due inizia una collaborazione lavorativa che continua sino ad oggi.

    Il Domaine François Feuillet ha prodotto, nel 1998, il suo primo Grand Cru Echézeaux, ed ha continuato sino ad oggi le acquisizioni nei migliori Grand Cru e Premier Cru della zona. Attualmente le proprietà del Domaine François Feuillet si estendono anche nei villaggi di Gevrey-Chambertin, Chambolle-Musigny e Morey-Saint-Denis.

    Anche nelle vinificazioni, l’enologo David Duband predilige un’impostazione poco interventista così da produrre vini tipici, armoniosi, equilibrati, capaci di rispecchiare ogni singola parcella.

  • Donnafugata Azienda Vinicola

    Guardando al panorama produttivo nazionale non è facile trovare altre realtà che in Italia si identificano in modo così profondo con il proprio territorio, come riesce a fare Donnafugata con la Sicilia.

    Una cantina, quella fondata negli anni Ottanta da Giacomo Rallo, che rappresenta il rinascimento dei vini siciliani non solo della provincia di Trapani e del marsalese, ma probabilmente di tutto il Sud Italia, grazie a una visione della propria terra tradizionale e contemporanea al tempo stesso.

    Partiamo allora dal nome, “Donnafugata”, letteralmente “donna in fuga”, che fa riferimento alla storia della moglie dell’Imperatore Ferdinando IV di Borbone, la regina Maria Carolina, la quale all’inizio del XIX secolo, quando a Napoli arrivarono le truppe napoleoniche, fuggì verso la Sicilia, trovando rifugio proprio dove attualmente si trovano i vigneti aziendali.

  • Fattoria La Valentina

    Fattoria La Valentina nasce nel 1990, nel comune di Spoltore, sulle colline vicino Pescara.

    Dal 1994, dopo alcuni avvicendamenti tra soci, siamo noi, Sabatino, Roberto e Andrea Di Properzio, ad acquistare l’intera società. Tra viti e cantina, comincia allora il nostro lavoro a stretto contatto con la natura ed i suoi frutti.

    Dopo i primi anni di studio sul vigneto di Santa Teresa, la passione per la ricerca della qualità e la voglia di valorizzare le D.O.C. abruzzesi hanno preso il sopravvento diventando l’obiettivo principale dell’azienda.

  • Foss Marai

    La storia di Foss Marai nasce da un uomo ed una donna e dalla passione per la loro terra.

    La storia di Foss Marai è la storia di Carlo e Adriana Biasiotto e del loro profondo legame con il territorio di Valdobbiadene, un luogo senza eguali, custode di una tradizione enologica secolare.

    E' l'anno 1986 quando Carlo e Adriana – profondi conoscitori delle ricchezze di questa zona florida e rigogliosa – fondano la foss marai spumanti.

    La loro grande voglia di fare porta Adriana e Carlo ad affrontare insieme qualsiasi difficoltà e rappresenta una leva importante per la crescita di un’azienda sempre più forte, salda, coerente con le proprie strategie e destinata a diventare tra le più grandi della propria derivazione per standard qualitativi, competenza tecnico-artigianale e sperimentazione.

    Un’azienda permeata da un forte senso di appartenenza al territorio e da un saldo spirito della famiglia.

    Una realtà produttiva dove la passione per la qualità, il rispetto per la natura e l’attenzione ad ogni minimo dettaglio sono valori essenziali e dove, da sempre, si produce con cura artigianale e mente innovativa.

    Per puntare alla perfezione, ora come allora.

  • Galardi

    Da una comune passione per la campagna e le attività agricole, Dora e Maria Luisa con Arturo, Roberto e Francesco hanno avviato nel 1991 la produzione di un vino di grande qualità con il sogno di rinnovare l’antica tradizione dei nobili vitigni campani.

    Oggi Roberto non è più tra noi, ma anche in omaggio alla sua persona è perpetrato l’impegno della Galardi nella ricerca di espressione enoica ai più elevati livelli qualitativi.

    La potenzialità del terreno vulcanico digradante verso il mare e l’incontro con Riccardo Cotarella, enologo di grande valore particolarmente sensibile al recupero e alla valorizzazione dei vini del Meridione, portarono alla nascita, nel 1994, di un prodotto che suscitò in tutti una incredibile emozione.

    Il terra di Lavoro. arriva l’anno 2017 e fin dai primi stadi evolutivi della maturazione delle uve si percepiscono, evidenti,  i segnali di una grande annata e principalmente  una ottima performance del Piedirosso.

    Nasce così il Terra di Rosso.

  • Guido Berlucchi

    La sua storia affonda le radici nel 1955, quando Guido Berlucchi, discendente della nobile famiglia dei Lana de' Terzi, decide di avventurarsi nella produzione di spumanti Metodo Classico in Franciacorta con l'aiuto dell'amico Giorgio Lanciani e dell'enologo Franco Ziliani.

    L'inizio di successo della loro storia si conta con la vendemmia del 1961 e con le prime tremila bottiglie ha dato alla luce il Franciacorta che oggi tutti conosciamo. A quelle prime etichette ne fecero seguito molte altre: nel 1962 venne prodotto il primo “Max Rosé”, in assoluto il primo spumante rosato prodotto in Italia, fino ad arrivare alla prestigiosa “Cuvée Imperiale”.

    Oggi le cantine Berlucchi sono gestite dalla famiglia Ziliani, con Cristina, Arturo e Paolo che hanno abbracciato con passione gli insegnamenti del padre Franco e raccolto l'eredità di Guido puntando al futuro.

    L'azienda è in completa conversione all’agricoltura biologica e gestisce le coltivazioni in maniera totalmente ecosostenibile, tra quelli di proprietà e quelli dei conferitori, sono oltre cinquecento gli ettari vitati dai quali arrivano le uve per la produzione dei Franciacorta Berlucchi.

    Ma ciò di cui la famiglia Ziliani va particolarmente orgogliosa sono le vaste cave sotterranee e, soprattutto, la cantina storica, datata al XVII secolo, scavata a ben 10 metri sotto il livello del suolo dagli antenati Lana de' Terzi.

    Qui, le bottiglie di bollicine trovano l'ambiente ideale per l'affinamento, dando vita a spumanti di straordinaria qualità.

  • Louis Roederer

    Una delle ultime cantine della regione francese dello Champagne a essere ancora di proprietà della stessa famiglia che l'ha fondata, nel lontano 1776 a Reims, è quella di Louis Roederer.

    La cantina ha ottenuto il suo attuale nome nel 1833, quando proprio Louis Roederer ha ereditato l'azienda dallo zio, rimodellandola a sua immagine e somiglianza.

    Mentre altri acquistavano l'uva, Louis ha puntato tutto sul lavoro in vigna, comprando i migliori appezzamenti vitati, convinto fino in fondo che la quintessenza di un grande vino risiedesse nella terra, e di conseguenza tracciando il destino della Maison che da allora porterà il suo nome.

  • Maison Anselmet

    MAISON ANSELMET È DEDIZIONE PURA ALLA SPERIMENTAZIONE E INDOMITA CURIOSITÀ VERSO LE TECNICHE VITIVINICOLE PIÙ ADATTE A ESALTARE IL CARATTERE DEI VINI VALDOSTANI.

    Una vocazione artigianale alla ricerca che ha permesso alla cantina di Villeneuve di tracciare la via al perfezionamento della viticoltura locale, rivelando al mondo le infinite potenzialità dei terroir e dei vitigni coltivati lungo la valle della Dora Baltea.

  • Marchesi Antinori

    La Famiglia Antinori si dedica alla produzione vinicola da più di seicento anni: da quando, nel 1385, Giovanni di Piero Antinori entrò a far parte dell' Arte Fiorentina dei Vinattieri.

    In tutta la sua lunga storia, attraverso 26 generazioni, la famiglia ha sempre gestito direttamente questa attività con scelte innovative e talvolta coraggiose ma sempre mantenendo inalterato il rispetto per le tradizioni e per il territorio.

  • Marchesi Frescobaldi

    L’impegno nella viticoltura e nell’agricoltura in generale, rappresenta da sempre l’aspetto caratteristico della famiglia Frescobaldi, che da settecento anni, precisamente dai primi anni del Trecento, produce vino in Toscana.

    La famiglia, inoltre, annovera tra i suoi antenati illustri letterati, esploratori, musicisti, banchieri, vescovi ed uomini politici. L’archivio custodisce numerosi documenti antichi e fra i registri figurano i contratti commerciali con molte Corti d’Europa a partire dal XIII secolo.

    Nel XV e nel XVI secolo, la casata fiorentina forniva i vini alla Corte d’Inghilterra e di molti paesi Europei fra cui anche quella Papale. Ancor prima i Frescobaldi intrattenevano rapporti e contatti commerciali con le botteghe di vari artisti famosi fra cui Donatello, Michelozzo Michelozzi, Filippo Brunelleschi.

  • Mazzetti D'Altavilla

    Mancavano ancora quindici anni a che l’Italia fosse unificata e oltre 50 anni alla messa su strada della prima automobile Fiat.

    Nella medesima Regione dalla quale questi due importanti eventi presero inizio, la Famiglia Mazzetti cominciò la propria attività di distillazione nel cuore del Monferrato.

    Era infatti il 1846 quando Filippo Mazzetti (1816-1855) fondò a Montemagno la sua prima distilleria per la produzione di Grappa. In quei tempi le vinacce, dalle quali da sempre la grappa nasce per distillazione, erano principalmente considerate un materiale di disavanzo del processo di produzione del vino: per incuria ed impreparazione di molti vinificatori, spesso esse non erano conservate e selezionate al meglio, come oggi avviene per poter essere distillate ad arte.

    Dicono che Filippo, e dopo di lui il figlio Luigi, solevano spesso rammaricarsi dello spreco che si faceva di questa nobile materia prima che invece poteva essere nobilitata, trasformandola in un pregiato e inimitabile distillato: la Grappa.

  • Moët & Chandon

    Tutto inizia nel 1743, quando Claude Moët fonda una Maison a proprio nome dopo una lunga esperienza prima come vigneron e successivamente come cantiniere.

    Lo fa cominciando a distribuire i propri vini a Parigi fuori dalla regione della Champagne in un’epoca che coincise con la crescita della domanda di vino frizzante: il successo è immediato, tanto che in breve tempo lo Champagne Moët diventa quello più apprezzato alla corte del Re di Francia e sul finire del XVIII secolo viene esportato in tutta l'Europa e negli Stati Uniti d'America.

    La crescita prosegue con il nipote Jean Remy, che acquista nuovi terreni, amplia le cantine, e costruisce una vera e propria rete commerciale che raggiunge clienti famosi come Thomas Jefferson e Napoleone Bonaparte.

    Successivamente Remy lascerà la guida della Moët al figlio Victor e al genero Pierre Gabriel Chandon, dai quali deriva l’odierno nome della Maison, Moët & Chandon Champagne.

  • Montevertine

    Montevertine è una località abitata fin dall’XI° secolo. Sono ancora visibili le tracce della costruzione originale, indubbiamente a carattere difensivo, trasformata successivamente in abitazione rurale.

    Montevertine è stata acquistata nel 1967 da Sergio Manetti, allora industriale siderurgico, come casa di vacanza. Egli restaurò la casa rendendola abitabile e subito impiantò due ettari di vigna ed allestì una piccola cantina con l’idea di produrre un po’ di vino per i suoi amici e clienti.

    La prima annata prodotta, il 1971, era discreta e Sergio Manetti pensò di mandarne alcune bottiglie al Vinitaly di Verona tramite la Camera di Commercio di Siena.

    Fu un grande successo e la cosa entusiasmò Sergio al punto che dopo pochi anni abbandonò definitivamente l’attività industriale per dedicarsi unicamente al vino, supportato dalla consulenza di Giulio Gambelli e con il supporto di Bruno Bini, il fidato cantiniere.

    Furono messe a dimora nuove vigne, realizzate nuove cantine, con una crescita aziendale che non si è mai fermata. Sergio Manetti è scomparso nel novembre del 2000, da quel giorno la fattoria è diretta dal figlio Martino Manetti che mantiene intatti i valori della tradizione che da sempre sono la bandiera di Montevertine.

  • Ornellaia

    La storia di Ornellaia è fatta di visione e determinazione.

    Fondata nel 1981, forte di un territorio dalla vocazione potente, Ornellaia intraprende da subito la strada dell’eccellenza.

    Le tappe di Ornellaia sono scandite dall’intesa, sempre più affiatata negli anni, tra uomo e natura. 

    Dalla nascita di Ornellaia nel 1985, ai bellissimi vigneti di Bellaria, dal debutto del primo secondo vino italiano, Le Serre Nuove dell’Ornellaia, al progetto Vendemmia d’Artista o all’ideazione di Ornellaia Bianco, il racconto di Ornellaia è incalzante ed è una storia di orgoglio e di traguardi.

    Proprietà della famiglia Frescobaldi, sono molti gli uomini e le donne che hanno scritto la storia di Ornellaia perché ogni persona che opera nel mondo di Ornellaia è parte del suo successo. 

  • Penfolds

    La cantina Penfolds è stata fondata da Christopher Rawson Penfold, un giovane medico inglese fermamente convinto delle proprietà curative del vino che, prima di lasciare la Gran Bretagna per emigrare in Australia, si procurò delle barbatelle provenienti dal sud della Francia.

    Le piccole viti furono piantate vicino al cottage che lo stesso Penfold costruì, insieme alla moglie, nel 1845 ad Adelaide.

    Fino alla seconda metà del XX secolo, la cantina Penfolds produceva quasi esclusivamente brandy e vini fortificati, tipo il Porto o lo Sherry, usati a scopi curativi.

    Verso la metà del secolo scorso, nel 1950 per l’esattezza, in funzione del cambiamento dei gusti dei consumatori, iniziò a essere incrementata la produzione di vino da tavola.

    Da allora, la cantina Penfolds ha aperto la strada alla definizione dell’immagine qualitativa dei vini australiani a livello internazionale. Oggi, l’azienda è di proprietà della Tooth and Co., che continua a impegnarsi per posizionare i propri vini ai vertici della qualità.

  • Regnard

    La Maison Régnard è una delle realtà vitivinicole più antiche e più prestigiose di tutta la Borgogna francese.

    Fondata nella seconda metà del XIX secolo, nel 1860 per la precisione, la cantina è nata per mano di Zéphir Régnard, e soprattutto è da considerarsi al momento una delle più importanti imprese vitivinicole borgognone, possedendo svariati appezzamenti vitati nella regione del Mâconnais, ovvero nella zona più a sud della Borgogna, da cui ricava quelli che possono essere considerati come alcuni tra i migliori Chablis di tutto il mondo.

    Il cuore pulsante della maison è, tuttavia, da identificare con l'appellation Pouilly Fuissé AOC, nel cui territorio è situato quello che è il centro operativo principale dall’azienda stessa, ancora radicato nello storico Clos du Pavillon, le cui cantine risalgono addirittura al XVIII secolo, al lontano 1755 per l’esattezza.

    Passata nel 1984 nelle mani della famiglia De Ladoucette, la maison, proprio in seguito al cambio di proprietà, ha attraversato un importante periodo di recupero e di ristrutturazione, durante il quale sono stati restaurati tanto il castello quanto i vigneti, tra cui ben sette appezzamenti

  • Resonance

    Résonance è il primo progetto vinicolo della Maison Louis Jadot fuori dalla Borgogna, in Francia, sin dalla sua fondazione nel 1859. 

  • Russo e Longo

    Il fondatore Felice Russo, emigrato in America nel 1910 vi restò per circa 20 anni, dapprima nello stato del West Virginia e successivamente nello stato di New York.

    Tornato in Italia acquistò altro terreno e ingrandì l’azienda, che nel frattempo era stata condotta dai figli, integrandola con nuove colture e con metodi innovativi per l’epoca.

    Russo & Longo, che è tuttora la denominazione dell’azienda, è una lunga storia antica di uomini saggi, dignitosi e tenaci legati alle terre di Petèlia, figli di una atavica passione per la coltivazione della vite e dell’olivo.

    Petèlia, antico nome dell’attuale Strongoli, nel corso delle guerre puniche del I-II secolo a.C., fu colonia fedele a Roma e fu protagonista delle gesta contro Annibale, condottiero Cartaginese.

    Testimone di quella fulgida epoca è il basamento marmoreo, attualmente locato nelle navate del Duomo della città, espressione del testamento del Generale Magno Megonio, nel quale si cita chiaramente un lascito in vigneto, espresso come Vite Aminee, cioè senza colore.

    Nella vicinanza dell’azienda si trova un monumento detto Pietra di Tesauro, tomba del Console Marcello, condottiero romano morto sul campo di battaglia nella guerra contro i Cartaginesi comandati da Annibale.

    Il riferimento archeologico sottolinea l’importanza che la vigna ed il vino esprimono da millenni in questo territorio.

    Oggi l’azienda, giunta alla quarta generazione, rappresenta la continuità di un progetto che da sempre pone al centro delle iniziative l’insieme dei valori dedicati alla terra e alle vigne che rappresentano l’anima, l’interiorità e la grande forza propulsiva per il futuro e la crescita nel campo enologico e olivicolo.

  • San Marzano Vini

    Tutto ha avuto inizio nella seconda metà del secolo scorso, nel 1962 per la precisione, quando alcuni vignaioli - appena 19 - si sono uniti per dare vita a Cantine San Marzano, una realtà vitivinicola cooperativa capace di valorizzare al meglio i frutti del loro lavoro.

    Con il passare del tempo questa bella realtà è cresciuta al punto da attrarre oltre 1.200 viticoltori, e diventare così un punto di riferimento non solo per la provincia di Taranto, ma anche per tutta la Puglia.

    San Marzano si trova infatti nel cuore della denominazione del Primitivo di Manduria - il più importante dei vini rossi della regione - una striscia di terra sospesa tra due mari, lo Ionio e l’Adriatico. Un’area caratterizzata da paesaggi incantevoli, dove vigne e ulivi fioriscono fianco a fianco su un manto di terra rossa.

  • Tenuta Iuzzolini

    La cantina dell’azienda, situata nella suggestiva località di Cirò Marina, rappresenta una realtà unica ed eccezionale nel suo genere.

    Essa è ubicata a Fego-Frassà, nei pressi della statale 106, dove mare e terra, l’aroma dei vigneti e la brezza delle onde, s’incontrano e i visitatori accolgono.

    Nei 13000 metri quadrati, su cui si estende, l’area coperta si alterna a quella esterna, offrendo a chi accorre servizi aggiuntivi quali aree parcheggio, esposizioni enologiche e spazi naturali.

    La cantina di Tenuta Iuzzolini è il luogo ideale in cui la storia abbraccia l’innovazione, in cui la tradizione incontra la modernità. Perché all’esterno, la struttura è stata realizzata con originali materiali delle terre crotonesi, in cui è da sempre situata: pietre, tegole e mattoni originali del posto, senza la conformazione originaria del territorio alterare.

  • Tenuta J. Hofstätter

    Martin Foradori Hofstätter guida le redini dell’azienda di famiglia dal 1992. Insieme a sua moglie, ha avviato un'era di modernizzazione ed espansione di una realtà che ha oltre un secolo di storia.

    Con molta lungimiranza e un grande spirito imprenditoriale, ha lasciato la sua firma su scelte architettoniche come la torre del vino che dal 1998 sorge – in modo armonico - accanto all’antico campanile di Termeno.

    Si deve a lui anche la decisione di ampliare le proprietà di famiglia. Nel 2014 ha acquisito la tenuta Dr. Fischer in Mosella, Germania, realizzando il sogno di produrre l’amato Riesling lì dove questo nobile vitigno può esprimersi al meglio.

    Nel 2017 ha allargato i confini della tenuta in Trentino, patria dei suoi avi, con l’acquisizione di Maso Michei, affascinante esempio di viticoltura di alta montagna che sorge nella Valle dei Ronchi, sopra ad Ala. J. Hofstätter è oggi una delle più grandi aziende vinicole a conduzione famigliare dell'Alto Adige.

    I tre giovani figli di Martin Foradori Hofstätter sono impegnati nella formazione, nello studio e nell'esperienza professionale per essere pronti a scrivere il futuro di una realtà che ha sempre saputo essere all’avanguardia in ogni scelta. Una sfida che raccoglie l’eredità di una famiglia che da cinque generazioni si dedica alla qualità senza compromessi.

  • Tenuta San Guido

    I Marchesi Incisa della Rocchetta sono fra i protagonisti della storia d’Italia, dall’alto Medioevo fino all’affacciarsi dell’età barocca e oltre. Mario Incisa della Rocchetta nasce a Roma nel 1889 da famiglia piemontese, studia agraria a Pisa e coltiva fin da subito una forte inclinazione per l’agronomia, con il sogno, già negli anni Venti, di trovare la perfezione nell’agricoltura e nel rispetto della Terra.

    Si trasferisce in Maremma negli anni ‘40 dopo aver sposato Clarice della Gherardesca nel 1930, discendente di una delle famiglie più antiche della Toscana, quella del conte Ugolino cantato da Dante nella Divina Commedia.

    Il Marchese intuisce subito che si tratta di uno dei più straordinari biotipi dell’Europa mediterranea e inizia a sperimentare alcuni vitigni francesi, concludendo che il cabernet, di fatto così lontano dalla tradizione toscana e piemontese, rispettivamente del sangiovese e del nebbiolo, “ha il bouquet che stavo cercando”.

    È così che, grazie alle prime marze avute dai Duchi Salviati di Migliarino (nei pressi di Pisa), impianta nei terreni che dalla rocca di Castiglioncello degradano in dolci colline fino al mare il primo vigneto di cabernet sauvignon, siamo nei primi anni 40.

    Sappiamo, in realtà, che accanto ai cabernet (sauvignon e franc), i vitigni impiegati nel primo impianto erano vari e spaziavano dal canaiolo al ciliegiolo a viti a bacca bianca.

    La selezione massale, orientata al solo utilizzo del cabernet sauvignon, arriva in epoca più recente tra il 1960 e il 1968.

    Dopo la laurea all’Università di Ginevra in Economia nel 1955, Nicolò Incisa affianca il padre Mario nella gestione della proprietà di famiglia, traducendo quel suo messaggio etico in chiave imprenditoriale con lo scopo di far conoscere le eccellenze del suo territorio.

  • Termine Grosso

    I locali che ospitano la cantina vera e propria, la piccola enoteca con cucina ed i servizi sono stati recuperati dalla ristrutturazione di un vecchio fienile con annessa piccola stalla.

    La vigna, presente sia nella zona di Cirò nella località Vallo che in Roccabernarda in località Madama Giovanna è costituita da vitigni di varietà locali quali il gaglioppo e il greco bianco ma anche da vitigni di respiro internazionali quali il merlot.

    La coltivazione della vigna e soprattutto la produzione dei vini sono il prodotto dell’entusiasmo, della competenza e dell’umiltà di Antonio, imprenditore dinamico rispettoso delle tradizioni agricole, che ama mescolare il bagaglio culturale maturato nel corso dei suoi studi e della vita trascorsa nelle aziende possedute e gestite dal padre e dallo zio con l’effervescenza del suo carattere e della sua personalità.

  • The Glenturret Distillery

    DAL 1763

    La distilleria più antica della Scozia ancora in funzione, Glenturret coniuga la saggezza duramente conquistata da generazioni di distillatori con la fantasia dei maestri contemporanei, per creare momenti da custodire nel liquore e nel bicchiere.